In ecologia, l’interconnessione è un fattore assoluto per la riproduzione e la sopravvivenza di tutti gli esseri viventi, essenziale per garantire la biodiversità e migliorare la sostenibilità in qualsiasi condizione avversa, come il cambiamento climatico.
La mostra comprende 40 grandi rilievi in carta di gelso, sculture e installazioni create dell’artista Chun e una struttura architettonica site-specific Hanji House progettata dall’architetto e urbanista Stefano Boeri e dello Studio Stefano Boeri Architetti.
Il Hanji (carta di gelso coreana), media prediletto di Chun, è un eccezionale esempio di riproduzione e circolazione ecologica che, resistendo al tempo, ridefinisce la nozione di ciclo vitale attraverso la sua durata millenaria. Chun la modella con simbolismo storico e culturale in creature metamorfiche che ricordano esseri viventi o scene spettacolari. La particolare carta utilizzata nell’arte di Chun non è prodotta in serie, ma è tradizionale prodotto artigianale originato dalla carta di gelso, che incarna una proprietà culturale custodita per diverse centinaia di anni. Questo raro tesoro, in una società digitale, mette in evidenza il valore della carta, e
l’informazione, la conoscenza, la saggezza così come la memoria che denota.
In dialogo con le opere di Chun Kwang Young, l’architetto italiano Stefano Boeri ha disegnato, specificatamente per questo luogo, la Hanji House. La struttura architettonica, realizzata in legno e membrana tessile, è un modello di paper-tree architecture che, da lontano, diventa una “lanterna di luce”.
Il progetto è ispirato dall’ atto, giocoso e allo stesso tempo meditativo, del piegare la carta in un numero infinito di modi. La forma ricorda infatti le antiche pratiche dell’Asia orientale di origami e tangram, oltre alle tradizionali case coreane e giapponesi, basate su una semplice modularità geometrica. In questo caso, l’oggetto è costituito dalla semplice combinazione di volumi: quattro piramidi in cima ad un parallelepipedo lasciano al centro una superficie planare a forma di rombo regolare.
Chun Kwang Young, Nato in Corea del Sud, Chun Kwang Young (nato nel 1944) è un artista che lavora da circa 30 anni sul tema dell’interconnessione tra gli esseri viventi e i valori socio-ecologici delle loro relazioni.
Ha studiato alla Hong-Ik University in Corea e ha ricevuto il suo MFA dal Philadelphia College of Art. Chun è stato nominato artista dell’anno dal Museo Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Seoul e ha ricevuto il Premio Presidenziale nel 41° Premio Coreano di Culturae Arte dal Ministero della Cultura. Chun ha tenuto circa 40 mostre personali, tra cui quelle al
Brooklyn Museum, New York (2018), Museum De Reede, Anversa (2017), Villa Empain,
Fondazione Boghossian, Bruxelles (2017), Knoxville Museum of Art, Tennessee (2011), Mori Arts
Center, Tokyo (2009), Aldrich Contemporary Museum, Connecticut (2008), The National
Museum of Contemporary Art, Corea (2001), ecc. Le sue opere si trovano nelle collezioni del
British Museum, Victoria & Albert Museum di Londra, KUNST Museum Bonn, Yale University Art
Gallery, M+ Museum, Hong Kong, National Gallery of Australia, The Leeum Samsung Museum,Seoul, Rockefeller Foundation, New York, tra gli altri.
Stefano Boeri, architetto e urbanista, è professore di Urbanistica al Politecnico di Milano. È stato
curatore di mostre internazionali di architettura, tra cui Shanghai Urban Space Art Season 2017
São Paulo Calling. È stato membro della Consulta dell’Architettura per Expo 2015, Assessore alla
Cultura, Moda e Design del Comune di Milano (2011-2013), e membro del comitato scientifico
delle Gallerie degli Uffizi di Firenze (2015-2018). A Milano, dal 2017, è ideatore e direttore
artistico della Milano Arch Week promossa con il Comune di Milano. Da febbraio 2018 è
presidente della Fondazione La Triennale di Milano. Il lavoro dello studio Stefano Boeri Architetti
spazia dalla produzione di visioni e architetture urbane all’interior e product design, con una
costante attenzione alle implicazioni geopolitiche e ambientali dei fenomeni urbani. Tra le
principali opere di Stefano Boeri il Bosco Verticale di Milano ha ricevuto l’International Highrise
Award (2014) e il Best Tall Building Worldwide (2015), ed è stato riconosciuto come un punto di
riferimento mondiale nell’architettura contemporanea.
Chun Kwang Young: Times Reimagined
Evento Collaterale della 59. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia
Fino al 27 novembre 2022
Palazzo Contarini Polignac, Dorsoduro 874, Venezia
Sito web: www.timesreimagined.com
Instagram: @timesreimagined
출처:https://hestetika.art/chun-kwang-young-times-reimagined-a-venezia/
Four artists showcase different developments of Korea's modern art
By Park Han-sol
VENICE, Italy ― While the main charm of the 59th Venice Biennale lies in its flagship show, the International Art Exhibition, as well as the exhibitions put forth by 80 participating national pavilions, the city has plenty more to offer.
Numerous satellite shows are staged across Venice's winding labyrinth of palazzos, alleyways and bridges to coincide with the central exhibition, including 30 "collateral events" that have been officially approved by the biennale.
Among such shows, four are dedicated to the trailblazers of Korean modern art. Here's a day-long walking tour that can be planned out to enjoy the works of Korean art masters nestled within the classical Venetian palaces.
A detailed view of Chun Kwang-young's "Aggregation15-NV074" (2015) / Courtesy of the artist, CKY Studio
Second stop: Chun Kwang-young's hanji wonderland
After taking a seven-minute trip from the Palazzetto Tito through the city's winding maze of alleyways and bridges, visitors are now ready to dive into the mesmerizing wonderland of hanji (Korean paper made of mulberry) presented by artist Chun Kwang-young at the Palazzo Contarini Polignac.
As another official collateral event, "Times Reimagined" transforms the 15th-century Renaissance palace into Chun's immersive, scented laboratory filled with abstract lifeforms and cosmological objects ― all born from fragments of handmade traditional hanji.
The 77-year-old has used hanji as his dominant aesthetic language for more than three decades to create his "Aggregation" series.
After tearing the pages out of 100-year-old second-hand books, the artist folds them into thousands of triangular-shaped packages, inspired by the shapes of paper bags that he witnessed in his grandfather's traditional herbal medicine shop at a young age. He then dyes them in natural pigments like herbal tea, before assembling them to give birth to sculptures reminiscent of the rocky, crater-filled surface of moon, overgrown mushrooms and the shape of virus particles.
Installation view of "Chun Kwang Young: Times Reimagined" at the Palazzo Contarini Polignac ⓒ Alice Clancy / Courtesy of CKY Studio
"Aggregation 15-JL038" (2015), front, and "Aggregation 22-JA007 (Star1)" (2022) constitute a chamber nicknamed "The Heart Room" inside Chun's solo exhibition. Korea Times photo by Park Han-sol
One dark room is dedicated to two of his sculptures that create an entirely new story when juxtaposed.
Chun's latest, round-shaped work dyed in bright red ("Aggregation 22-JA007 (Star1)") was originally nicknamed "star" by the artist. However, when installing the piece, curators decided to place it in conversation with another installation ("Aggregation 15-JL038"), which is much larger in size, gray and sickly looking, with a speaker inside the room playing the sound of an irregular heartbeat.
"It's like a wounded heart influenced by environmental and ecological issues versus a fresh, red-colored heart," the exhibition's associate curator Liyin Wang said.
The entire show which revolves around such labor-intensive yet meditative practice offers much-needed respite for anyone who sets foot inside. This sense of tranquility continues into the palazzo's garden, where Chun's paper art has been reinterpreted as an architectural structure.
Designed by Italian architect Stefano Boeri, "Hanji House" is a foldable house that plays an interactive animation of Chun's triangular hanji packages floating and drifting freely inside. It's as if viewers are given a chance to go on a virtual walk through the dense interior of the artist's works.
"Times Reimagined" ends on Nov. 27.
출처: https://www.koreatimes.co.kr/www/art/2022/04/690_328100.html
Se la prima edizione della Biennale risale al 1895, quella degli eventi collaterali è di oltre un secolo dopo, precisamente del 1998. Gli eventi collaterali della Biennale di Venezia rappresentano la nutrita quantità di manifestazioni satellite che, esterne alle sedi canoniche, ne arricchiscono la programmazione. Spesso si collegano al tema della Biennale, più semplicemente offrono una scusa per girare luoghi segreti di Venezia.
Procediamo in ordine di apparizione dalla stazione S. Lucia, camminando controvento, lato Dorsoduro. Al Palazzo Contarini Polignac, già dimora della mecenate Winnaretta Singer -principessa di Polignac- che prendeva il tè con Stravinsky e Ezra Pound ha inaugurato Time Reimagined, il laboratorio multidisciplinare dell'artista coreano Chun Kwang Young, classe 1944. L’argomento trattato è quello dell' interconnessione ecologica, la relazione tra ambienti e specie diverse. L’obiettivo, ci dicono, è potenziare i collegamenti fra gli ambienti naturali esistenti per favorire la biodiversità anche in condizioni avverse. L’artista lavora sull' Hanji, tradizionale carta di gelso coreana, simbolo di riproduzione e rinascita che resiste al tempo e attraversa durate millenarie. Nel lucente spazio ci accolgono una quarantina di rilievi, sculture, installazioni di carta su larga scala e una struttura site-specific, the Hanji House, progettata dall’architetto e urbanista Stefano Boeri.